NO ALLA FUSIONE CON ATM MILANO ED ALLE GARE D'APPALTO NEL TRASPORTO PUBBLICO PERCHÈ SONO OPERAZIONI NON NECESSARIE E SICURAMENTE DANNOSE !
Rappresentanze Sindacali di Base / USB
Federazione Pubblico Impiego
Alessandria - Via Piave 65 - Fax 178279273
NO ALLA FUSIONE CON ATM MILANO ED ALLE GARE D'APPALTO
NEL TRASPORTO PUBBLICO PERCHÈ SONO OPERAZIONI NON
NECESSARIE E SICURAMENTE DANNOSE !
NEL TRASPORTO PUBBLICO PERCHÈ SONO OPERAZIONI NON
NECESSARIE E SICURAMENTE DANNOSE !
Non ci bastano le rassicurazione dell'assessore Vandone sulla “privatizzazione sui generis” su cui staprocedendo a tappe forzate ATM di Alessandria. Tutto il personale attualmente dipendente dopo la fusioneeventuale con ATM di Milano diventerebbe dipendente di una “nuova compagnia”, e con una ragione sociale diversa si instaurerebbe un nuovo rapporto di lavoro. Da quel momento tutti i diritti acquisiti con lacontrattazione aziendale sarebbero a rischio cancellazione perché questa prospettiva è prevista dalla Legge Regionale del Piemonte sul TPL n° 1 del 2000, di cui volutamente non si fa menzione per non allarmare le future vittime, cioè i lavoratori.
L'ottimismo di Vandone nell'intervista rilasciata è smentita dalle sue stesse parole: “ … è evidente che se andasse tutto a buon fine (in riferimento alla gara di appalto) ci sarebbe ancora una predominanza del Comune”. Le garanzie che “tutto vada a buon fine” non sussistono perché alla gara di appalto “probabilmente ci saranno agguerriti concorrenti francesi, inglesi e da altre città italiane” e “la commissione che sceglierà l'azienda vincitrice del bando sarà totalmente esterna, non ci potranno essere membri del Comune” (dichiarazione del dott. Zaccone).
Già la fusione con ATM Milano rappresenta un pericolo, anziché una garanzia, con la prospettiva di dovere subire un amministratore delegato, Elio Catania, che ha lasciato il dissesto dietro di se con la gestione delle ferrovie. Se poi con la gara internazionale c'è la possibilità che siano vinte da multinazionali straniere esperte nel ricavare utili aumentando carichi di lavoro e riducendo i trattamenti economici e normativi per i lavoratori, risulta chiaro come sia l'operazione di fusione con ATM Milano, sia le gare di appalto debbano essere evitate. Il comune di Alessandria e l'azienda ATM non hanno l'urgenza di fare fusione e gare di appalto, possono continuare nella forma gestionale attuale di assegnazione diretta da parte del Comune. Il decreto Ronchi è vero che pone la scadenza delle gare di appalto da effettuare, ma entro il 31 dicembre 2011, scadenza lontana. Ma è anche vero che lo stesso decreto è sotto referendum abrogativo (ben 1.400.000 firme raccolte) oltre ad essere sotto giudizio di incostituzionalità, su cui si deve pronunciare la Corte Costituzionale, perché sottrae il diritto alle Regioni di scegliere la forma gestionale dei servizi essenziali. E con l'eventuale abrogazione del decreto Ronchi decadrebbe anche l'obbligo delle gare di appalto. Il Comune di Alessandria e l'azienda ATM devono fermarsi perché
L'ottimismo di Vandone nell'intervista rilasciata è smentita dalle sue stesse parole: “ … è evidente che se andasse tutto a buon fine (in riferimento alla gara di appalto) ci sarebbe ancora una predominanza del Comune”. Le garanzie che “tutto vada a buon fine” non sussistono perché alla gara di appalto “probabilmente ci saranno agguerriti concorrenti francesi, inglesi e da altre città italiane” e “la commissione che sceglierà l'azienda vincitrice del bando sarà totalmente esterna, non ci potranno essere membri del Comune” (dichiarazione del dott. Zaccone).
Già la fusione con ATM Milano rappresenta un pericolo, anziché una garanzia, con la prospettiva di dovere subire un amministratore delegato, Elio Catania, che ha lasciato il dissesto dietro di se con la gestione delle ferrovie. Se poi con la gara internazionale c'è la possibilità che siano vinte da multinazionali straniere esperte nel ricavare utili aumentando carichi di lavoro e riducendo i trattamenti economici e normativi per i lavoratori, risulta chiaro come sia l'operazione di fusione con ATM Milano, sia le gare di appalto debbano essere evitate. Il comune di Alessandria e l'azienda ATM non hanno l'urgenza di fare fusione e gare di appalto, possono continuare nella forma gestionale attuale di assegnazione diretta da parte del Comune. Il decreto Ronchi è vero che pone la scadenza delle gare di appalto da effettuare, ma entro il 31 dicembre 2011, scadenza lontana. Ma è anche vero che lo stesso decreto è sotto referendum abrogativo (ben 1.400.000 firme raccolte) oltre ad essere sotto giudizio di incostituzionalità, su cui si deve pronunciare la Corte Costituzionale, perché sottrae il diritto alle Regioni di scegliere la forma gestionale dei servizi essenziali. E con l'eventuale abrogazione del decreto Ronchi decadrebbe anche l'obbligo delle gare di appalto. Il Comune di Alessandria e l'azienda ATM devono fermarsi perché
IL SERVIZIO ESSENZIALE DI TRASPORTO PUBBLICO
DEVE RESTARE SOTTO IL CONTROLLO PUBBLICO E NON
DIVENTARE UNO STRUMENTO PER RICAVARE UTILI E
DIVIDENDI AZIONARI A BENEFICIO DEI GESTORI PRIVATI
22 settembre 2010DEVE RESTARE SOTTO IL CONTROLLO PUBBLICO E NON
DIVENTARE UNO STRUMENTO PER RICAVARE UTILI E
DIVIDENDI AZIONARI A BENEFICIO DEI GESTORI PRIVATI
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