ATTACCO ALLA LIBERTÀ SINDACALE IN ATM PER RIPORTARE LA PACE SOCIALE
Rappresentanze Sindacali di Base / USB
Pubblico Impiego e Settore Privato
Alessandria - Via Piave 63/65 - tel. 3775015031 - Fax 1782792735
CON LO SCIOPERO DEL 29 NOVEMBRE 2010 GRANDE PRESA IN GIRO SULLA PRIVATIZZAZIONE DI ATM
Le voci che vengono diffuse in ATM sul collega di Valenza licenziato lo dipingono come un piantagrane che se l'è cercata. Niente di più falso e chi si presta a diffondere tali voci diventa complice di una vergognosa e falsa campagna diffamatoria nei confronti di chi ha responsabilmente e correttamente:
- segnalato ai propri superiori gerarchici, come farebbe un qualsiasi altro collega, problemi seri sulla pericolosità di alcuni veicoli (dovuta alla cronica carenza manutentiva) che mette a repentaglio la sicurezza del conducente, dei passeggeri e degli altri utenti della strada, oltre alla propria patente;
- segnalato gravi carenze nella erogazione del servizio (come, ad esempio, la perdurante e vergognosa mancanza di orari di partenze certe dalla stazione di Valenza, che determina continue ed arbitrarie contestazioni e sanzioni ai conducenti “scomodi”, e la perdurante e vergognosa discordanza degli orari delle partenze comunicati alle paline ai passeggeri e gli orari che dovrebbero rispettare i conducenti di Valenza);
- segnalato le situazioni di rischio per la salute nel deposito di Valenza fondate al punto che ATM, dopo i sopralluoghi degli enti preposti, sta pagando le multe per la messa a norma sui dispositivi di tutela per la salute e sicurezza dei lavoratori.
Le voci diffamatorie dicono che il licenziato era un recidivo perché ha avuto una precedente sospensione di 10 giorni. La verità è che per infliggere tale sospensione, unica sanzione comminata al collega finora, l'azienda ha accorpato 4 presunte negligenze che avrebbe commesso in diverse giornate che rappresentano provocatorie e pretestuose contestazioni di situazioni che quotidianamente i conducenti ATM subiscono durante i turni di servizio (e ciò sarà facilmente comprensibile dalla lettura delle contestazioni e delle relative risposte del collega licenziato che saranno portate in visione dagli iscritti USB a tutti coloro che desiderano conoscere la verità dei fatti ).
I PROBLEMI AZIENDALI NON SI RISOLVONO LICENZIANDO
CHI CORRETTAMENTE LI METTE IN EVIDENZA
DA OGGI CI SENTIAMO IN LUTTO PERCHÈ IN ATM È MORTA LA DEMOCRAZIA SINDACALE
USB ha attivato la tutela legale per il collega licenziato ma invitiamo tutti i colleghi a lavorare con la fascia al braccio per:
- protestare contro il licenziamento del collega e chiederne l'immediato reintegro sul suo posto di lavoro;
- per ripristinare un clima di vera democrazia sindacale in azienda che si è voluto calpestare licenziando un rappresentante sindacale USB;
- per affrontare veramente i problemi aziendali senza castigare chi li evidenzia correttamente.
SEGUE
CON LO SCIOPERO DEL 29 NOVEMBRE 2010 GRANDE PRESA IN GIRO SULLA PRIVATIZZAZIONE DI ATM
Ma i sindacati concertativi in ATM non dicevano di essere contrari alla privatizzazione?
Non era per opporsi alla privatizzazione che hanno indetto uno grande
sciopero per il giorno 29 novembre scorso?
Chi ha creduto in buona fede alle dichiarazioni degli organizzatori dello sciopero del 29 novembre contro la privatizzazione di ATM dovrà ricredersi perché questi stessi organizzatori hanno firmato un verbale presso il Comune di Alessandria, nel corso dello sciopero, che testualmente recita :
“In data 3 dicembre 2010 alle ore 9,00 presso la Sala Giunta del Comune di Alessandria verrà effettuato un apposito incontro congiunto, utile a definire le opportune clausole sociali di salvaguardia per le maestranze ATM SPA, da recepire nell'eventuale bando di gara che il Comune di Alessandria si accinge a deliberare”.
I sindacati concertativi perdono il pelo ma non il vizio: di fronte ai lavoratori predicano bene (contro la privatizzazione) e poi, nel chiuso delle stanze del potere firmano esattamente l'opposto.
CARI COLLEGHI, L'AMMUCCHIATA CGIL-CISL-UIL-SILT-SINPA-FIADEL (FIRMATARIE DEL VERBALE IN COMUNE) NON VUOLE OPPORSI ALLA PRIVATIZZAZIONE, BENSÌ VUOLE SOLTANTO COGESTIRLA CON LE “CLAUSOLE SOCIALI DI SALVAGUARDIA”. LE STESSE “CLAUSOLE DI GARANZIA” CHE HANNO COSTRETTO I COLLEGHI DI GENOVA A SCIOPERARE DURAMENTE CONTRO LA GESTIONE DELL'AZIENDA DI TRASPORTO PRIVATIZZATA GIÀ DAL 2005. UNA VOLTA CHE SI PRIVATIZZA E SI DEFINISCONO I BANDI DI GARA, L'OBIETTIVO PRIORITARIO SARÀ LA RICERCA DELL'UTILE, DEL DIVIDENDO AZIONARIO, SUBORDINANDO AD ESSO I TRATTAMENTI ECONOMICI E NORMATIVI DEI LAVORATORI, AUMENTANDO LE TARIFFE PER GLI UTENTI, TAGLIANDO I RAMI SECCHI DELLE LINEE IMPRODUTTIVE, ELIMINANDO GLI INIDONEI.
PRIVATIZZARE LE AZIENDE DI TRASPORTO METTENDO A GARA IL SERVIZIO SUL “LIBERO MERCATO” NON PUÒ VOLER DIRE ALTRO. QUESTO LO STANNO PAGANDO DURAMENTE I COLLEGHI DI GENOVA CHE HANNO PROTESTATO CONTRO IL TAGLIO DEL PERSONALE, CONTRO LE MINACCE DI TAGLIO AL CONTRATTO INTEGRATIVO, CONTRO IL TRATTAMENTO RISERVATO AGLI INIDONEI, ECC.
UNA VOLTA PRIVATIZZATO E DEFINITE LE GARE DI APPALTO LE TUTELE DELLE COSIDDETTE “CLAUSOLE SOCIALI DI SALVAGUARDIA” HANNO EFFETTO ESCLUSIVAMENTE TEMPORANEO. SUCCESSIVAMENTE LE LEGGI DI MERCATO SI INCARICHERANNO DI DISILLUDERE GLI ILLUSI.
L'ammucchiata sindacale firmataria del verbale presso il comune di Alessandria, oltre ad essere ben consapevole di cosa vuole dire effettivamente la privatizzazione e la messa a gara del servizio di trasporto, si è permessa il lusso di firmare nello stesso verbale quanto segue :
“Resta inteso che in virtù del presente atto, le parti si impegnano a non porre in essere azioni unilaterali, almeno fino all'esperimento e all'ottimizzazione del percorso convenuto”.
QUINDI SI FANNO GARANTI DEL MANTENIMENTO DELLA PACE SOCIALE IN AZIENDA FINO AL COMPIMENTO DELL'OPERA DI PRIVATIZZAZIONE E MESSA A GARA.
LA DOMANDA SORGE SPONTANEA:
QUESTE ORGANIZZAZIONI SINDACALI MERITANO ANCORA LA FIDUCIA DEI LAVORATORI ? MEDITATE COLLEGHI, MEDITATE !
2 Dicembre 2010
una domanda mi sorge spontanea e senza polemica,ma chi scrive i vostri volantini lo fa sapendo di cosa scrive,oppure si fida da ignorante.la funzionalità dei mezzi è verificata dalla motorizzazione,la manutenzione da una officina responsabile.gli orari di partenza dalla stazione non esistono perchè è un servizio a coincidenze,mentre dalla piazza ad orario per i treni.per quanto riguarda la sicurezza,non esiste rischio l'unico cambiamento è quello di tenere i portoni aperti,e non è stata inflitta nessuna multa.per favore se volete veramente appoggiare noi lavoratori,abbiate l'umiltà di informarvi.probabilmente in parte siete colpevoli pure voi per il licenziamento del collega.il vostro unico scopo era quello di arrivare ad un tavolo di trattativa,non importa se qualche d'uno resta a casa, l'importante è il traguardo.cos1,perderete anche gli altri iscritti la gente col tempo ragiona.
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