Sciopero 11 ottobre 2010 : se tremila firme vi sembran poche...
Rappresentanze Sindacali di Base / USB
Federazione Pubblico Impiego
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Una nuova mattinata di manifestazioni nella città di Alessandria, che mai come ora viene attraversata quasi quotidianamente dalle proteste dei cittadini inferociti contro l'amministrazione comunale.
A scendere in campo insieme lavoratori, studenti e cittadini per manifestare la propria contrarieta all'annunciata svendita dell'ATM di Alessandria, la società che gestisce il trasporto pubblico locale.
Infatti l'amministrazione comunale, nascondendosi dietro gli effetti del nefasto Decreto Ronchi, sostiene di essere costretta a privatizzare l'azienda e ha scelto di vendere il 50% delle quote ad ATM Milano, salvo poi svendere le ulteriori quote restanti. Dal giorno dell'annuncio, la protesta è cresciuta giorno dopo giorno con assemblee di centinaia di persone, banchetti informativi e oltre 3000 firme raccolte su una petizione che chiede di trasformare ATM in un'azienda speciale a totale capitale pubblico scongiurandone la privatizzazione.
Quella di questa mattina era una giornata estremamente importante per il comitato contro la privatizzazione, essendo stato convocato dall'Unione Sindacale di Base la prima giornata di sciopero di 4 ore del personale di ATM dalle 8 e 30 alle 12 e 30 del mattino.
Ancora prima dell'inizio dello sciopero, già dalle 7 del mattino, gruppi di studenti medi, inferociti perchè con la privatizzazione sarebbero messi in discussione gli sconti che si erano guadagnati con una lunga lotta, sono saliti sugli autobus e hanno imbavagliato le obliteratrici.
Un gesto simbolico e al tempo stesso pratico di sabotaggio contro l'azienda a guida del leghista Gianpaolo Lumi.
Quando è scattata l'ora di inzio sciopero, salvo qualche sindacalista dei confederali, gli autisti hanno lasciato gli autobus alla prima fermata utile e si sono diretti alla spicciolata verso la manifestazione organizzata davanti alla sede del Comune di Alessandria.
Intorno alle ore 9 e 30 quasi un centinaio di lavoratori, studenti e cittadini hanno iniziato la manifestazione di protesta sotto le finestre di Palazzo Rosso. Obbiettivo dichiarato rimarcare la propria contarietà e consegnare le oltre 3000 firme ai governanti della città.
Intanto arrivavano i dati sull'adesione allo sciopero che ha visto partecipare l'80% delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il presidio si è presto trasformato in un blocco stradale che ha paralizzato la circolazione del centro della città e solo a quel punto dal Palazzo si sono resi disponibili ad un incontro.
La delegazione ha consegnato le firme e ribadito la posizione di assoluta contrarietà alla svendita di un bene comune, ma l'Assessore Lai, in rappresentanza dell'amministrazione, ha ribadito l'intenzione di proseguire su questa strada suicida.
Chi dovesse pensare che con oggi cala il sipario sulla vicenda ATM sarà presto smentito. Le azioni di sabotaggio alle obliteratrici diventeranno quotidiane e più determinate, un prossimo sciopero generale di 24 ore è già in calendario per fermare l'ennesimo scempio che si vorrebbe commettere nella città piemontese.
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