IL SINDACATO DI CAINO..........
il sindacato di Caino
pubblicata da Pietro Ancona il giorno domenica 7 novembre 2010 alle ore 9.47
Le cose dette dal governatore della banca d'Italia sul precariato e sugli effetti nefasti che produce sull'economia sono state impacchettate dai giornalisti embedded della destra italiana dentro "interpretazioni" che spiegano la loro non contraddizione con la legge trenta (sic!) o addirittura con i progetti di Ichino. Il governatore ha detto con grande chiarezza che il precariato diminuisce il valore di quello che chiama "capitale umano", incide negativamente sulla produttività del sistema, costituisce un grave attentato al futuro che sarà impoverito e disgregato. L'Italia dei precari sarà più debole, più povera, più fragile dell'Italia del posto fisso che abbiamo ereditato. In effetti il precariato agisce dentro un quadro di peggioramento delle condizioni complessive del Paese. I salari sono bassi e le condizioni normative dei lavoratori dentro e fuori dei posti di lavoro sono state peggiorate da leggi (1441 alias collegato lavoro) che riducono i diritti di cittadini obbligandoli a subire una giustizia privata e vietando alla magistratura di intervenire. I dipendenti pubblici dopo essere stati calunniati dal loro Ministro saranno falcidiati di trecentomila posti di lavoro ai quali bisogna sommare i duecentomila insegnanti tagliati dalla Gelmini. Le pensioni saranno precluse ai precari ed agli altri saranno erogate in misura quasi caritatevole. Già oggi la media delle pensioni italiane è una delle più basse dell'OCSE. In sostanza i tre momenti fondamentali della vita lavorativa assunzione, lavoro, pensione sono stati profondamente peggiorati. Non tengono in nessun conto il precetto della Costituzione sul lavoro e hanno creato una massa di infelici senza futuro che da protagonisti del processo produttivo e sociale ne sono diventati vittime. L'incattivimento e la inaccettabilità delle regole del mondo del lavoro non hanno conosciuto momenti di discontinuità o di contraddizione tra i governi di centro-sinistra e di centro-destra. Questi hanno sempre agito con la piena collaborazione delle Confederazioni sindacali che con gli accordi del 23 luglio 2007 hanno condiviso e sottoscritto la legge sul precariato e peggiorato le pensioni. Da allora ad oggi, senza mai fermarsi a considerare ed analizzare l'enorme grumo di dolore costituito da tre milioni di precari sotto ricatto e pagati la metà del minimo contrattuale e privato con sotterfugi vari dei diritti alla malattia alle ferie alla tredicesima alla pensione, i sindacati hanno proseguito assieme a Confindustria e Governo sulla strada della smobilitazione di ogni diritto
La responsabilità dei Sindacati Confederali e di quello che fu il maggiore partito di riferimento dei lavoratori nel degrado del precariato e di tutto il resto sono enormi. Le stesse Confederazioni Sindacali applicano al loro interno per le migliaia di loro dipendenti la legge Biagi e questo costituisce prova della loro complicità, del loro interesse a lasciare le cose come stanno o addirittura a peggiorarle. Bonanni si è addirittura vantato di esserne estensore assieme a Maroni. Altra responsabilità grave ricade sui giuslavoristi che hanno creato il cosidetto pacchetto Treu e tutte le successive normative dal lavoro interinale fino al collegato lavoro. In sostanza, la drammatica denunzia del governatore della banca d'Italia è destinata a restare senza alcuna eco e senza produrre alcun beneficio per i precari. La CGIL non la raccoglie e l'interesse della preservazione del "capitale umano" non interessa l'imprenditoria italiana che è sempre più modellata sul mordi e fuggi piuttosto che su programmi a lunga scadenza.
L'agenda delle trattative interconfederali continuerà ad essere scritta dalla Confindustria. Il patto sociale in corso di gestazione riguarda esclusivamente questioni che interessano il padronato ed indebolirà ancora la condizione dei lavoratori. Il cosidetto capitolo della produttività che dovrà essere scritto sarà impregnato dalla dottrina Marchionne ed alla insegna di "lavoro contro diritti". Il massimo che sarà concesso ai lavoratori sarà qualche spicciolo di riduzione fiscale. CGIL-CISL-UIL saranno confortati non solo dalla approvazione della destra al governo ma anche del PD che si accinge a fare una manifestazione contro Berlusconi che ha tra i suoi slogans anche il lavoro ma che tira la volata a Marchionne ed agli imprenditori italiani cercando di dimostrare di essere più scaltri nel servirli di Sacconi e di altri.
In conclusione il sindacato che è deputato per sua stessa natura alla difesa dei lavoratori in Italia è il loro Caino, il migliore alleato degli sfruttatori. Caino in un paese in cui oltre mille persone all'anno cadono nei luoghi di lavoro che a volte sono veri e propri inferni come la fabbrica chimica esplosa a Milano. Altri mille lavoratori muoiono ogni anno in conseguenza di gravi malattie professionali. Centinaia di migliaia sono i mutilati. Questo per la politica del massimo profitto subito! Non si investe sul capitale umano e neppure su una impresa concepita per durare nel tempo.
La manifestazione che la CGIL ha previsto per il 27 novembre glisserà le questioni fondamentali poste dal 16 ottobre da una classe operaia sempre più vessata e ricattata. Chi darà voce alla gente eviterà accuratamente si assumere impegni di lotta su precariato, salario, pensioni e si dedicherà ad esercitazioni "patriottiche" su sviluppo, investimenti ed altre baggianerie del genere.
Mentre la destra attraverso il progetto FINI tende a governare il Paese per i prossimi venti anni, il PD e la CGIL si ingegnano ad ingraziarsi il suo elettorato, a copiarli...Questa è l'anomalia italiana. Una "sinistra" che vuole essere sempre più destra (pd) ed una CGIL che gli tiene bordone ieri con Epifani oggi con la signora Camusso.
Pietro Ancona
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-10-28/debutta-patto-sociale-063500.shtml?uuid=AYH80seC
http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/1D4AD463-9C21-42E2-99E9-0D1458E53581/0/072307protocollo_welfare.pdf<
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