Usb: Raggi e Zingaretti avviano la privatizzazione dell'azienda
Concordato Atac, Usb: Raggi e Zingaretti avviano la privatizzazione dell'azienda
Spuntano
le prime indiscrezioni sul concordato preventivo di Atac, presentato al
tribunale civile di Roma, con rilevanti novità rispetto ad una nuova
perimetrazione delle attività dell'azienda pubblica.
All'interno del piano di risanamento, costato 12 milioni di euro solo per le consulenze, oltre alla dismissione del patrimonio, sembrerebbe esserci anche la volontà di non rinnovare il contratto di servizio per la gestione dei parcometri. Ma la notizia ancor più grave riguarderebbe la volontà di cedere la gestione delle ferrovie regionali della Roma-Lido, della Roma-Viterbo e della Roma-Giardinetti. Di fatto, l'idea è di non rinnovare il contratto in scadenza nel giugno 2019 con la Regione Lazio, proprietaria delle linee.
Un
tentativo di sottrarre alla gestione di Atac le ex ferrovie concesse
era già stato portato avanti circa un anno fa dal governatore
Zingaretti, di concerto con il Ministero dei Trasporti. La volontà era
di consegnare un pezzo importante del trasporto pubblico di Roma nelle
mani di Ferrovie dello Stato. Non a caso la sola Roma-Lido è la prima
linea ferroviaria più trafficata tra le 8 della regione.
Nell'accordo
tra le parti, FS avrebbe gestito le infrastrutture e governo e regione
avrebbero finanziato gli investimenti per la manutenzione. Da una parte
si restringono e si negano i finanziamenti al Comune e alle aziende
pubbliche, fino a farle strozzare nei debiti, dall'altra si presenta la
formula magica del partner privato, come risoluzione di tutti i mali.
Ma
noi siamo ben lontani dal credere a questa favoletta. Lo sanno bene gli
utenti delle periferie che ogni giorno subiscono i disagi di corse che
saltano e ritardano perché a gestire quel servizio è proprio un privato.
Lo sanno bene i lavoratori che devono aspettare mesi per farsi pagare
gli stipendi.
Ma è evidente
che Atac sia l'emblema di un disegno ben più ampio, che mira a
consegnare l'intero servizio pubblico nazionale nelle mani degli
speculatori. E per riuscirci, la classe politica si è attivata da tempo.
Il
referendum per la privatizzazione di Atac, promosso dai radicali, che
si terrà il prossimo 3 giugno, è un ulteriore tentativo di garantire
l'avanzamento di questo processo.
Nel
frattempo il governo sta muovendo le fila della Commissione di Garanzia
affinché sforni un nuovo regolamento che restringa ulteriormente il
diritto di sciopero per il Tpl. Rendere inefficaci le azioni di lotta,
controllare e sopprimere il conflitto delle organizzazioni sindacali
indipendenti che come noi lottano per la difesa dei servizi di interesse
pubblico, sono le priorità di una politica che si è venduta agli
interessi privati e all'Unione Europea e che punta a distruggere lo
stato sociale, proprio a partire dalla privatizzazione dei servizi
pubblici.
USB Lavoro Privato
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