Alessandria - Il M5S chiede risposte sui 55 milioni di debiti pagati da inizio 2012 - Politica - AlessandriaNews

Alessandria - Il M5S chiede risposte sui 55 milioni di debiti pagati da inizio 2012 - Politica - AlessandriaNews


Il M5S chiede risposte sui 55 milioni di debiti pagati da inizio 2012

Il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interpellanza sui 55 milioni di residui passivi (debiti) pagati dal Comune da gennaio a luglio 2012, ma relativi agli anni precedenti. "Perché non se ne fa menzione?Perché non sono stati resi noti alla Corte dei Conti, che parlava di 90 milioni di debiti?"
Versione stampabile Stampa  |   Invia articolo a un amico Invia   |   Scrivi alla redazione Scrivi
 ALESSANDRIA -  Il Movimento 5 Stelle nella conferenza stampa di ieri, venerdì, torna sui “conti” di Palazzo Rosso. In particolare il riferimento è alla modalità di pagamento adottata dall’amministrazione in funzione della richiesta fatta dall’Osl, l’Organismo straordinario di liquidazione, sul movimento di denaro dal 1 gennaio 2012 al 12 luglio 2012, data di dichiarazione del dissesto. Il M5S ha chiesto alcuni chiarimenti e lo ha fatto attraverso un’interpellanza passata in Consiglio comunale nella seduta di giovedì 6 dicembre. La questione non ha ottenuto il “giusto” risalto ed essendo materia contabile i tre consiglieri grillini hanno deciso di provare a spiegare meglio quella che potremmo chiamare la storia dei 55 milioni di debiti già saldati nei primi 6 mesi dell’anno corrente, che si riferiscono però a residui passivi (debiti) e a residui attivi (crediti) degli anni precedenti, fino al 31 dicembre 2011, quindi oggi interamente nelle mani dell’Osl. 
A questa richiesta dei commissari è seguita la risposta – attraverso una determina dirigenziale a firma del ragioniere capo Zaccone di fine settembre – dell’amministrazione comunale che conferma il pagamento di “vecchi” debiti per una somma di 55 milioni di euro (54.920.088, 46 per la precisione) e la riscossione di crediti per 35 milioni 940 mila euro.
A lungo in questi mesi si è parlato di “dissesto si, dissesto no” e il gruppo di minoranza, venuto a conoscenza di questi dati, si chiede: “perché nessuno ha messo a conoscenza la Corte dei Conti di questi 55 milioni di debiti già pagati? Visto che nelle pronunce della Sezione Controllo di Torino non se ne fa mai menzione, e questa somma non compare”. Forse la Corte dei Conti, che parlava di 90 milioni di residui passivi (debiti) a carico dell’Ente, avrebbe potuto dire – messa a conoscenza dei 55 milioni pagati – che si era sulla buona strada per rientrare dal debito e forse….si sarebbe potuta evitare anche la dichiarazione del dissesto (?), si interrogano indirettamente i consiglieri del M5S.
“Si tratta di più del 60% pagato e considerando che i residui attivi, quindi i crediti, erano riconosciuti in 45 milioni di euro e 35 milioni sono stati riscossi, anche sul fronte crediti si parla di più dell’80% rientrato”, spiegano dal Movimento.
Su questo “dubbio” però ci sono richieste precise in cifre e destinazioni. Ovvero: “Con 55 milioni di euro non sarebbe stato il caso di assicurare e garantire i servizi della città? Ovvero ‘salvare’ e pagare prima le partecipate che danno servizi essenziali ai cittadini?”. Questo perché, secondo una tabella con le cifre suddivise per ognuna delle partecipate, risulta che la somma complessiva destinata alle ex municipalizzate sia di 15 milioni (dei 55). Il caso emblematico è rappresentato per i grillini dal Cissaca: “un consorzio che offre servizi socio assistenziali e che ha portato avanti una ingiunzione di pagamento verso il Comune per 9 milioni, riceve solo 85 mila euro? E’ inaccettabile”. "Se i soldi fossero stati dati – in maggiore entità – alle partecipate forse alcune, come Amiu, Cissaca, oggi non si troverebbero nella situazione drastica in cui sono". Un’altra parte di questa somma è stata destinata alla Tesoreria, a coprire le anticipazioni di tesoreria e un’altra ancora ( circa 20 milioni?) ad altri fornitori (privati o soggetti esterni). L’ “accusa” sembra quindi essere rivolta alle scelte fatte per pagare i creditori, alla discrezionalità di scelta, che non ha privilegiato le società in grave difficoltà, che danno servizi alla città. “Piano piano arriveremo ad indagare anche a chi sono stati assegnati questi pagamenti”, sentenzia Di Filippo. L’assessore Pietro Bianchi in sede di Consiglio comunale non ha risposto sulla parte delle “scelte”, ma ha fornito l’elenco mese per mese di suddivisione di pagamento dei residui passivi da gennaio a luglio: le cifre maggiori si concentrano nei primi 3-4 mesi dell’anno (14 milioni a febbraio, 13 a marzo, 17 ad aprile).
Se il gruppo consiliare di minoranza si chiede come mai il sindaco Rita Rossa, nell’ultima audizione a Torino nel mese di giugno, non ha dato notizia alla Corte dei Conti di questi debiti pagati (Non ne era a conoscenza? Non aveva fatto un controllo, una verifica accurata?), noiabbiamo provato a chiedere il perché alla precedente amministrazione, interessata per il maggior numero di mesi del 2012 (visto che la nuova amministrazione è salita in carica alla fine di maggio).
Perché ad una prima lettura della questione contabile – forse ben più complessa e qui un po’ minimizzata – viene da chiedersi come mai non sia stata l’amministrazione Fabbio a non far venire a conoscenza di questi debiti pagati, che in linea di principio andrebbe tutta a suo favore. A maggior ragione considerando che da molti è additato come “il sindaco del dissesto”. “Si tratta di pagamenti (così come di incassi per i crediti) che mensilmente un Ente si trova a fare. Ovvero si tratta di gestione ordinaria” spiega - contattato telefonicamente - l’ex ragioniere capo della giunta Fabbio, Paolo Ansaldi.  A grandi linee sono( impropriamente) “movimenti” che un Ente fa come ordinaria amministrazione e che per tale motivo non sono resi noti “passo passo”. “Senza contare che stiamo parlando sì di residui (attivi e passivi) che fanno riferimento ad anni precedenti, fino al 31/12/2011, ma che sono stati pagati o riscossi nel 2012, ovvero nella gestione che non era sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti (forse anche perché in corso, ndr) che si è soffermata sulla situazione di bilancio, quindi di entrate e spese di altri anni, 2010-2011 e non di quello in corso” ha precisato l’ex ragioniere capo. Inoltre tra i residui individuati lo stesso Ansaldi precisa la presenza di pagamenti che fanno riferimento a materiale dell’anno corrente, cioè del 2012, come possono essere ad esempio pagamenti in conto capitale alle partecipate.
Anche sulla discrezionalità nel pagare i creditori il tecnico dell’amministrazione Fabbio precisa: “Noi abbiamo sempre tenuto in piedi le partecipate, soprattutto quelle che si occupano di servizi irrinunciabili, come la raccolta dei rifiuti o il trasporto pubblico. Sul caso Cissaca la somma ‘esigua’ del 2012 è motivata dal fatto che il consorzio aveva già ricevuto buone somme nel corso del 2011”. Ma il ragionamento dell’ex ragioniere capo è ben più ampio: “Un occhio alle partecipate, certo, ma anche agli altri creditori, ai privati perché sono loro che sostengono il tessuto sociale alessandrino, che tengono in piedi con le loro attività la città. Quindi l'altro occhio doveva essere rivolto anche a loro”. La logica per dare “continuità e quindi un senso di fiducia ai creditori” secondo Ansaldi è quella – considerando l’impossibilità di saldare tutto e subito – di iniziare dal “vecchio” da quelle fatture da saldare più arretrate, che danno un segnale di speranza alla continuità dell’azione di copertura del debito verso il creditore. Questa almeno è stata la sua metodologia, “che ha funzionato nella nostra amministrazione”, ci ha tenuto a precisare Ansaldi.
8/12/2012

Commenti

Post popolari in questo blog

Canne fumarie nel condominio, sentenze

DIMISSIONI RSU IN ATM